È l’America di Trump.
È l’America del culto MAGA.
È l’America di Joe Rogan.
È l’America di Elon Musk che compra un intero social per fargli campagna elettorale.
È l’America dei festini con le minorenni a casa di Epstein.
È l‘America delle squillo pagate per farle stare zitte.
È l’America delle squillo pagate per ricattare i propri nemici, politici e industriali.
È l’America di Dan Bilzerian.
È l’America di “Grab ‘em by the pussy” (“Afferrale per la f*ca”).
È l’America di “I will protect women… whether they like it or not!” (“Proteggerò le donne… che a loro piaccia o meno”).
È l’America delle donne morte di parto.
È l’America dei bambini nati storpi e morti dopo un quarto d’ora dalla nascita tra indicibili sofferenze. Insieme alla madre.
È l’America delle madri che avrebbero potuto essere salvate.
È l’America dei figli che, se sopravvissuti, continueranno a vivere tra indicibili sofferenze.
È l’America degli ayatollah cristiani.
È l’America dell’home schooling cattolico integralista.
È l’America della cancellazione della teoria evoluzionistica dai libri di testo.
È l’America dei fossili di dinosauro impiantati sottoterra da Dio per mettere la nostra fede alla prova.
È l’America della Terra nata 6.000 anni fa per opera di Dio in 7 giorni.
È l’America della rinuncia alla scienza.
È l’America del disinteresse per l’ambiente.
È l’America del negazionismo sul Climate Change.
È l’America di chi si disinteresserà anche delle sue catastrofiche conseguenze. Sull’America stessa.
È l’America di quegli idioti di survivalisti sottoscolarizzati che tanto ci facevano ridere nei documentari di Discovery Channel.
È l’America dei Moonshiners che tanto ci facevano ridere nei documentari di Discovery Channel.
È l’America dei mullah musulmani.
È l’America della rinuncia al suo ruolo di leadership del mondo libero.
È l’America del bullo che sgomita malamente gli altri capi di Stato per stare in prima fila nelle foto del G7.
È l’America dell’apprezzamento alle autocrazie.
È l’America di Putin.
È l’America di Xi.
È l’America di Kim.
È l’America di Khamenei.
È l’America della fine della NATO.
È l’America dell’Europa che non si è preparata alla fine della NATO.
È l’America della fine dell’Ucraina come stato libero.
È l’America di Israele alleato, ma solo fino a che Putin non farà la voce grossa sull’Iran.
È l’America di Putin.
È l’America del protezionismo economico.
È l’America dei dazi.
È l’America dell’inflazione favorita da quei dazi.
È l’America di chi guarda solo al suo ombelico.
È l’America della chiusura dei confini, che sotto sotto piace anche alla sinistra liberal DEM. Vero Senatore Sanders, vero Deputata Alexandra Ocasio Cortez?
È l’America del razzismo.
È l’America del suprematismo bianco.
È l’America dell’odio del diverso.
È l’America che al #Wokism contrapporrà lo #Sleepism quando il diverso verrà attaccato, brutalizzato, perseguitato.
È l’America del Ku Klux Klan.
È l’America dell’ognun per sé .
È l’America dell’abbassamento delle tasse ai multimilionari.
È l’America della fine di Obamacare.
È l’America dell’inflazione favorita anche dal rincaro delle polizze assicurative. Per chi potrà ancora permettersele.
È l’America degli anni ’80 quando il 20% della popolazione non poteva curarsi. Era il 1980, non il 1880.
È l’America dei novax.
È l’America del MAHA (Make America Healthy Again). Con l’idrossiclorochina.
È l’America di RFK Jr. che si presenta alle elezioni per poi dichiarare ai suoi sostenitori di votare per Trump.
È l’America dell’assalto a Capitol Hill fomentato dal POTUS ancora in carica.
È l’America di chi avrebbe dato inizio una guerra civile pur di rimanere in sella contro il volere degli americani. Era il 2021, non il 1821.
È l’America dei lemmings che hanno sostituito quelle poche figure dell’amministrazione Trump 2016 che fermarono appena in tempo i propositi antidemocratici del duce POTUS.
È l’America del mancato riconoscimento degli esiti del più elementare diritto civile e sociale, quello del voto.
È l’America di Rudy Giuliani.
È l’America dei brogli elettorali. Quelli solo tentati e quelli riusciti.
È l’America del jerrymandering, il vero vincitore di queste elezioni (e di tutti gli exploit Repubblicani degli ultimi 20 anni almeno).
È l’America del GOP che dimentica di essere il partito di Lincoln, Roosevelt, Eisenhower, Ford e Reagan.
È l’America del GOP che torna a essere il partito del peloso Hoover, del corrotto Nixon, dell’incapace Bush Jr.
È l’America dell’incapacità DEM di trovare un’alternativa a Biden.
È l’America dei clan DEM le cui lotte intestine hanno precluso la ricerca per tempo di un’alternativa a Biden.
È l’America di chi dimenticherà troppo presto e male la figura di un gigante come Joe Biden.
È l’America di Trump.
È l’America della fine dell’America per come l’abbiamo conosciuta.