L’Europa cattiva e l’ora legale o l’ora solare o l’ora di andare a nanna (buonanotte Italia)

È sabato sera, oggi è il 4 novembre 2023 e nel momento in cui sto iniziando a scrivere sono le 22:35 e sì, è ora di andare a nanna.

Ma non prima di ricordare perchè in questo discorso menziono l’Europa cattiva, cattivissima me.

Chi vi scrive è uno degli sparuti italiani che anni fa si prese la briga e la voglia di rispondere ad una consultazione online indetta dalla Commissione Europea: il quesito, in breve, chiedeva a ogni cittadino europeo di pronunciarsi sopra l’abolizione del cambio d’ora legale/solare e la preferenza per l’una o per l’altra.

Spoiler: chi vi scrive ha partecipato per votare convintamente a favore della stabilizzazione dell’ora solare perché non esiste proprio che il sole a picco di luglio del mezzogiorno cada alle tredici.

Per chi fosse interessato ad approfondire la consultazione dell’estate 2018 può consultare un breve report a questo indirizzo:

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_18_5302

È interessante leggere che la consultazione ha avuto una eccellente eco e ben 4,6 milioni di cittadini europei hanno partecipato: peccato che l’italiano medio se ne sia fottuto e infatti i cittadini italiani che si sono interessati della consultazione e hanno pigiato la tastiera per votare rappresentano lo 0,04% dei votanti: al pari di Romania e meglio solo del Regno Unito (nel 2018 già nel pieno dell’ondata Brexit)

È interessante rimarcare che la maggioranza dei voti espressi nei 28 paesi aderenti, ben la quota del 84%, si è espressa per l’abolizione del cambio d’ora; mentre in Italia “solo” il 66%.

La storia poi, per quanto affascinante, è finita male: il testo della direttiva proposta dalla Commissione Europea è arrivato al Parlamento Europeo ove è stato votato nel 2019 ma poi è arrivato il Covid-2019 e poi è morta lì.

L’Italia, va detto, in relazione a codesta questione, ha sempre manifestato la volontà di stabilizzare l’ora legale e questa scelta non mi stupisce affatto: appartiene all’italianissima tradizione avere il sole a picco di mezzogiorno alle tredici come avere il tasso di laureati più ridicolo dell’Unione Europea.

Grazie signor G, anche io come Lei non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Lasciatemi chiudere con un cammeo e “Go west where the skies are blue