I libri sono Noi, ci seguono, da un appartamento all’altro, alcuni vivono con noi dall’adolescenza, alcuni dall’infanzia e alcuni dall’anno del matrimonio, alcuni sono più grandi dell’età dei nostri figli, e alcuni sono più grandi di alcuni nostri conoscenti e dei nostri familiari.
I libri di tutte le dimensioni pocket, ordinari ed enormi, e di tutti i generi, letteratura, poesia, narrazione e critica, negli studi linguistici dalla linguistica alla grammatica, morfologia e filologia, interpretazioni orientali e occidentali che discendono dai secoli antichi e moderni, giurisprudenza, i libri di storia sulla storia dell’Africa, arabi, berberi, musulmani, crociate, guerre mondiali, guerre tribali e regionali, guerre di liberazione e guerre economiche…
Libri in diverse lingue, alcuni in tedesco, altri in berbero, e in francese, inglese, spagnolo, tedesco, ecc., Lingue che anche a volte confinano, i diversi sistemi da cui le lingue ufficiali e nazionali coesistono sotto lo stesso tetto. Si Oc Oïl.
I libri convivono su uno scaffale nonostante le differenze e le accese rivalità tra loro, convivono in un angolo, per diversi anni, girano in un cartone e atterrano su uno scaffale. Nonostante le guerre tra loro, o che c’erano tra loro.
Queste montagne di libri che ci incontrano ogni mattina con lo stesso sguardo che non cambia e ci salutano mentre ci ritiriamo a dormire alla fine della notte senza stancarci, non abbiamo mai sentito che un libro è stanco di seguirci o della nostra ricerca o della nostra inquietudine, o così ci sembra, contempliamo le montagne di libri e le loro catene che si estendono sugli scaffali e sul pavimento, d’inverno e in calda d’estate.
Il giorno dopo, usciamo in città e i libri ci salutano aspettando il nostro ritorno la sera o alla fine del pomeriggio. Torniamo portando un nuovo libro, e gli troviamo posto sullo scaffale o vicino al letto e allontaniamo un altro che c’era ieri, e l’appartamento è pieno di un altro libro, e i vecchi libri guardano. Il nuovo libro e’ un libro, la copertina è la copertina e i giornali sono i giornali e le lingue sono le lingue e i generi letterari sono gli stessi, e la fragranza degli inchiostri e delle carte è la stessa, e il nuovo libro sta con il vecchio, con le generazioni precedenti, e i giorni passano e l’altro di solito si abitua alla polvere e forse alla partenza e forse all’umidità. E gli insetti ostinati si abituano alla copertina, la calda serata di discussioni tra intellettuali di letteratura, politica e tipi di vino, e uno di noi tiene ancora ogni giorno un nuovo libro o una nuova rivista, e trascorre un altro giorno della sua vita.
È vero, il nostro rapporto con i libri non è solo un rapporto di lettura, è il rapporto dell’esistenza e della convivenza degli esseri umani con le creature di carta. Il rapporto tra il colto e il libro non si ferma alla lettura. La lettura è una relazione complessa, anzi va oltre ad altre relazioni. La frequenza dei libri a casa è una medicina psicologica per eccellenza. L’uomo guarda i libri come creature viventi intorno a lui, toccando mondi che riempiono la sua casa e la sua immaginazione e flirtando con la sua anima, trovando in alcuni di essi i respiri di amici che hanno attraversato questa vita, scoprendoli attraverso un regalo sulla prima pagina di una certa data che può essere trascorsa da decenni, un libro regalo di un amico nel giorno del diploma di maturità, l’ultimo regalo di compleanno, riportano, alcuni libri, città che ha visitato e in cui ha scoperto cose e conosciuto altre persone, alcuni libri sono legati a ricordi intimi, alcuni tristi e altri felici. In tutti i casi, ci riporta a noi stessi in tutte le nostre dimensioni e in tutto il nostro terreno.
Questo grande, vasto mondo che è in un appartamento, questo mondo con il suo caos e le sue volte che si intersecano è organizzato sugli scaffali in una meravigliosa armonia, e in un rumore e un caos silenziosi e sorprendenti.
I libri sono un continente che si trova in un appartamento delle dimensioni di una scatola di fiammiferi. Il continente del lettore è quello i cui abitanti scelgono uno per uno, uno per uno. Un Libro.
Non c’è dubbio, molti di questi libri che ci hanno accompagnato per anni e hanno percorso lunghe distanze con noi e hanno attraversato con noi confini e usanze, e posti freddi e altri caldi e tempestosi, arriverà un giorno che non saremo in grado di leggere libri.
Quelli dei quali dicevamo: Lo leggeremo domani, e domani leggeremo un altro libro, E rimandiamo un altro a un altro giorno. In questo rinvio nasce un altro sogno per un altro libro, forse questi libri che non abbiamo letto sono ciò che ci fa aggrappare sempre di più al sogno della vita perché ci promette cose belle che non sappiamo. Leggiamo libri per vivere la vita più e più volte, viviamo la vita di altri, scrittori e personaggi di romanzi, sentiamo di essere sempre più legati ai libri dopo che i bambini escono di casa e sono diventati giovani adulti, e creiamo appartamenti per loro con altri libri e altre cose, e dopo che gli amici ci dimenticano o li dimenticano o si trasferiscono nel mondo. Abbiamo solo libri che ce li ricordano.
Frequentare i libri rappresenta un’esistenza profonda, e senza di loro non avremmo vissuto come abbiamo vissuto; avremmo vissuto, ma meno.
Claudio