La nuova onda del fascismo italiano somiglia in diversi modi a quella apparsa fra le due guerre mondiali
Graziano Mereu, Varja Lahdenperä
articolo originale pubblicato in lingua finlandese sul n° 4/2018 della rivista Ydin

A seguito delle elezioni politiche italiane del 4 marzo 2018, due partiti che hanno basato la loro campagna elettorale sull’ostilità all’Unione Europea e ai migranti, il Movimento 5 Stelle e la Lega, lo storico alleato di Berlusconi, hanno formato una alleanza di governo. Nonostante ad alcuni osservatori possa sembrare che “ in Italia come al solito non è cambiato nulla” come spesso si usa dire, ciò non risponde al vero: entrambi i partiti fanno parte dell’ampia galassia populista che da diversi anni ha fatto il suo ingresso sulla scena politica mondiale e che vede anche in Finlandia diversi esponenti. Tutto è cambiato.
Ogni sistema fascista è una nebulosa di istinti oscuri
Il 25 aprile 1995 ad un simposio organizzato dalla Columbia University, Umberto Eco tenne un intervento per celebrare la liberazione dell’Europa nel corso del quale descrisse le caratteristiche di quel nefasto fenomeno a cui diede il nome di fascismo eterno o Ur-fascismo, avvertendo che dietro a ogni regime si trovano immancabilmente modi di pensare, abitudini culturali e “una nebulosa di istinti oscuri e insondabili”. Tale nebulosa si è dimostrata essere più resistente dei regimi che l’hanno interpretata. Il fascismo italiano fu certamente sgangherato dal punto di vista ideologico ma resta possibile individuare alcune caratteristiche che sfortunatamente si stanno riscontrando anche nell’Italia e nel mondo del 2018.
l’Ur-fascismo non tollera la diversità di idee, guarda con ostilità al mondo intellettuale, stimola la paura delle differenze, vive nell’ossessione del complotto sia internazionale che interno, coniugando in tal modo xenofobia, razzismo e disprezzo per il pensiero critico. Tutto ciò porta al culto per la forza, al machismo e quale logico corollario all’omofobia. Questi messaggi trovano immancabilmente terreno fertile in popolazioni frustrate economicamente e emotivamente, in poche parole bisognose di protezione.
Oggigiorno in Italia c’è un personaggio politico che incarna le caratteristiche dell’Ur-fascista: il ministro dell’interno e contemporaneamente segretario della Lega, Matteo Salvini che, benchè il suo partito abbia ottenuto il 17% e il Primo Ministro sia il prof. Avv. Conte (del Movimento 5 Stelle che ha ottenuto il 33% dei voti) ha totalmente conquistato la scena politica, monopolizzandola.
Salvini nasce a Milano nel 1973, fa parte del partito Lega Nord sin dal 1990 (un partito che aveva come scopo l’indipendenza delle regioni del nord dall’Italia) nelle cui liste venne eletto consigliere comunale di Milano nel 1993. Da allora ha sempre ricoperto un incarico politico. Nel 1997 partecipò ad elezioni interne alla Lega con una lista chiamata “comunisti padani”. “Leader della falce e martello verdi, Salvini ha cavalcato le zone grigie su cui la sinistra ha glissato. Parliamo di difesa del territorio, dell’italianità e del diritto al lavoro e alla casa dei lavoratori, prima degli italiani e poi degli stranieri, battaglie che ai tempi erano condivise anche dai comunisti italiani”, scrive Eleonora Bianchini in Il libro che la Lega Nord non ti farebbe mai leggere. Salvini, dunque, inizialmente intendeva intercettare il voto di protesta degli elettori di sinistra insoddisfatti. Ben presto avvenne il cambio di marcia: “Preparava i banchetti contro l’apertura di una moschea (…) Andava a fare sopralluoghi nei campi rom,” nel 1998 istituì un numero telefonico per segnalare casi di delinquenza legati agli immigrati clandestini, riportano Franzi e Madron nel libro Matteo Salvini #ilMilitante.
Nel corso degli ultimi anni, in coincidenza con l’elezione di Salvini a segretario della Lega Nord nel 2013, la narrazione del partito è stata decisamente orientata verso l’esasperazione dei pericoli alla sicurezza personale, alla sicurezza economica e alla difesa della nazione, delle tradizioni culturali e religiose ( Salvini ha più volte giurato impugnando il vangelo o il rosario). Il nemico per eccellenza viene individuato negli immigrati “clandestini”, nell’Unione Europea e nella moneta comune quali cause del disagio economico, nei musulmani quali minaccia alle tradizioni. Il sottotesto, che spesso emerge, è costante: difesa della razza bianca in pericolo, complotto per la sostituzione etnica.
Salvini usa abilmente i social
Nel marzo del 2017 la Lega ha concluso un accordo di cooperazione e collaborazione con Russia Unita, il principale partito politico russo il cui leader indiscusso è il presidente Vladimir Putin. L’accordo è stato firmato a Mosca da Salvini e Sergei Zheleznyak, vicesegretario generale del Consiglio per le relazioni internazionali di Russia Unita. Il Financial Times ha scritto che l’intesa tra le due parti è “l’ultimo tentativo del Cremlino di sviluppare rapporti formali con gruppi populisti in vista delle elezioni che si terranno quest’anno e nelle quali le destre aumenteranno i loro consensi”. Il testo dell’accordo prevede che Lega e Russia Unita ”si consulteranno e si scambieranno informazioni sui temi di attualità, sulle relazioni internazionali, sullo scambio di esperienze nella sfera delle politiche per i giovani, dello sviluppo economico” e recentemente l’importante settimanale italiano l’Espresso ha riferito che alcune donazioni alla Lega provengo da associazioni come “Italia-Russia” e “Lombardia-Russia”, notizia poi rilanciata da altri organi di stampa. Salvini si è anche incontrato con Steve Bannon, esonente dell’ultra-destra americana ed ex consigliere di Trump, ed ha aderito a The Movement il raggruppamento populista creato da Bannon. Le manovre di rafforzamento dell’asse populista sono confermate dall’incontro di Salvini col Presidente ungherese Orban, il teorico della “democrazia illiberale” e dal trionfante tweet del 7 settembre scorsodi Mischael Modrikamen, presidente del partito popolare belga, che annunciava l’adesione di Salvini al The Movement.
Salvini ha impostato tutta la macchina propagandistica della Lega – utilizzando massicciamente e in modo estremamente abile le reti sociali ed usa (come il movimento 5Stelle) una propaganda che fa ampio uso di informazioni selezionate ad arte, distorte o semplicemente false.
Il tema delle ”fake news” anche amplificato dal problema emergente dei profili social falsi ha particolarmente preoccupato l’opposizione del Partito Democratico, che ha chiesto una commissione d’inchiesta sulle presunte attività italiane dell’Internet Research Agency (Ira), la cosiddetta ‘fabbrica dei troll’ russa ritenuta uno degli epicentri della diffusione mondiale di fake news.
Sul punto il vice direttore del Corriere della Sera, ha sottolineato “è invece evidente dall’enorme massa di post su Twitter, in parte ancora da decifrare, che da parte dei «troll» si sono voluti sostenere i partiti populisti in Italia. In altri termini, esistono indizi di un tentativo di interferenza esterna a favore dei populisti nella vita politica del nostro Paese”.
Alla luce di tutta questa propaganda non pare strano che le aggressioni a sfondo razziale si siano moltiplicate da nord a sud alcune stime parlano di circa una aggressione ogni due giorni ma – per certo- 15 episodi sono stati gravi (anche con utilizzo di armi softair modificate) ed hanno provocato complessivamente un morto e 13 feriti. Alcune aggressioni sono avvenute al grido di “Salvini Salvini” tali aggressioni hanno spinto il Presidente Mattarella (il baluardo della democrazia e della Costituzione) a dichiarare: “L’Italia non può somigliare a un far west dove un tale compra un fucile e spara dal balcone ferendo una bambina di un anno, rovinandone la salute e il futuro. Questa è barbarie e deve suscitare indignazione” .
Anche il Presidente della Repubblica è stato il recente bersaglio di un pesante attacco sui social. Nelle ore in cui il Capo dello Stato espresse il suo rifiuto alla candidatura di Paolo Savona ( noto per le sue posizione a favore dell”uscita dell’Italia dall’Euro) come ministro dell’Economia, come ricostruisce il quotidiano La Repubblica “su Twitter si registrarono in pochi minuti circa 400 nuovi profili, tutti riconducibili ad un’unica origine, dai quali partirono migliaia di messaggi di insulti e di inviti alle dimissioni nei confronti del Presidente della Repubblica. C’era dunque una regia unica che aveva come obiettivo il Quirinale alle prese con una delicatissima vicenda politica durante la quale si è sfiorata la crisi istituzionale dopo una richiesta di impeachment”
Nei primi giorni di Agosto è stata aperta un’inchiesta da parte della procura di Roma per attentato alla libertà del presidente della Repubblica e offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato, con assegnazione dell’incarico a un magistrato esperto in antierrorismo e reati informatici. Destano particolare proccupazione le recenti parole del Presidente Mattarella che ha dichiarato “vi sono Stati che stanno armando internet…sappiamo che le conseguenze di attacchi informatici possono essere disastrose. E la possibilità che grandi gruppi criminali, o anche stati con atteggiamento ostile possa provocare questi danni disastrosi è davvero allarmante per tutti”.
L’uso del linguaggio ricorda Mussolini
Da quando è al governo l’azione di Salvini si è molto concentrata sull’ostacolare i salvataggi in mare impedendo alle NGO (che vennero definite dagli alleati del m5s “taxi del mare”) di attraccare ai porti italiani. Famoso è stato il caso di nave Aquarius. Il Ministro Salvini impose di chiudere l’accesso a tutti i porti italiani alla nave Aquarius, sulla quale erano presenti 630 naufraghi. Conseguenza della decisione di Salvini fu che la nave rimase al largo dell’Italia, senza rifornimenti, per alcuni giorni fino a quando la Spagna non prese la situazione in mano e disse che avrebbe accolto i naufraghi.
Un altro caso particolarmente inquetante avvene proprio nei giorni in cui si scrive e riguarda addirittura una nave della Guardia Costiera Italiana la “Diciotti”con a bordo 190 naufraghi provenienti da Etiopia ed Eritrea a cui è stato impedito inizialmente di attraccare ad un porto e successivamente di far sbarcare (senza alcuna motivazione legale nota) i profughi, nonostante la presenza di molti minori non accompagnati, donne e uomini in precarie condizioni. A seguito di questo episodio la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo contro ignoti per sequestro di persona, arresto abusivo e abuso di ufficio. Apprendendo questa notizia il Ministro Salvini in un post ha provocatoriamente dichiarato “Nessun ignoto, indagate me” e un deputato leghista sempre con un post su Facebook (poi rimosso) ha dichiarato “ Se toccate il Capitano vi veniamo a prendere sotto casa…occhio!!!”
Salvini, che nella sua comunicazione usa sovente un lessico mussoliniano (in occasione dell’anniversario della data di nascita del Duce ha twittato il celeberrimo motto usato da Mussolini “molti nemici, molto onore”) e ha un debole per l’abbigliamento usato dai militanti neofascisti, si lascia chiamare così dai suoi seguaci “Capitano” con evidente allusione al ruolo di guida, un modo indiretto per dire Duce.
Lo stallo della “Diciotti” provocato al fine di ottenere dall’Unione Europea una diversa redistribuzione dei profughi e che, ricevuto un rifiuto, ha prodotto reazioni scomposte del governo arrivato a minacciare la non adesione al bilancio UE, è stato risolto grazie all’intervento della Chiesa Cattolica che da tempo manifesta insofferenza verso la campagna d’odio in atto. Nelle ore immediatamente successive ai fatti descitti, l’associazione nazionale dei magistrati ha accusato Salvini di interferenza nella azione della magistratura e la Procura di Agrigento lo ha iscritto nel registro degli indagati.
Salvini non ha abbassato i toni nei confronti della magistratura, arrivando ad affermare ”Incheste? Mi vogliono fermare. Io sono eletto i PM no”, come se un giocatore di Hockey dicesse all’arbitro che non può dargli una penalità perchè il pubblico fa il tifo per lui! La situazione è così paradossale che in un recente intervento pubblico Presidente Mattarella ha ribadito “ nessun cittadino è al di sopra della legge, neanche i politici”
Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati del Ministro dell’Interno il PM ha ricevuto diverse minacce sui social e, da ultimo una busta contenente un proiettile e un messaggio minaccioso “zecca sei nel mirino”
La situazione in Italia oramai desta la preoccupazione della comunità internazionale tanto che, l’unici settembre scorso, la commissaria ONU per i diritti umani la signora Michelle Bachelet ha annunciato l’intenzione di inviare una squadra di ispettori per valutare ”il forte incremento segnalato di atti di violenza e razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom”.
Anche il commissario europeo Pierre Moscovici ha espresso forti timori riguardo ai populisti in Europa affermando “c’è un clima che assomiglia molto agli anni ’30. Certo, non dobbiamo esagerare, chiaramente non c’è Hitler, forse dei piccoli Mussolini…»
Per concludere è doveroso ricordare l’ammonimento di Umberto Eco” L’Ur-fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme – ogni giorno, in ogni parte del mondo”.Le nuove forme che sta assumendo oggi in Italia non sembrano così innocenti e il pericolo del contagio è concreto. Staremo a vedere se il Capitano riuscirà a rimanere a bordo e se riuscirà a non far affondare il suo vascello dalle nere vele.